San Pellegrino saluta il suo ex-sindaco Gianluigi Scanzi
Carissimo Gigi,
è difficile salutare un amico come te.
Il Tuo calvario, iniziato nel 2018, nella giornata del Venerdì Santo, si è concluso.
Ricordo quel 30 marzo: Ti avevo chiamato per chiederTi se venivi con noi a Rivolta d’Adda ai funerali di Emiliano Mondonico e Tu mi dicesti della terribile scoperta del male che domenica Ti ha portato via.
La Tua è stata una vita interamente spesa al servizio della comunità di San Pellegrino: dall’ambito parrocchiale – sei stato uno dei giovani di don Franco – all’esperienza sindacale, all’impegno politico-amministrativo, a quello nel modo del volontariato.
Una sensibilità speciale e il grande desiderio di essere utile agli altri, hanno caratterizzato tutta la Tua vita, alimentandosi e arricchendosi nell’incontro con Federica.
Ho avuto la fortuna di condividere con Te per oltre 40 anni un legame di amicizia fortissimo: 32 anni dei quali nell’impegno dell’amministrazione del nostro Comune in ruoli via via diversi, da Consigliere Comunale, ad Assessore, a Sindaco e poi Vicesindaco.
Conservo tanti ricordi intensi, recenti e lontani di quest’amicizia e di questo legame perché sei stato sempre davvero per me il punto di riferimento più solido e autorevole, ma insieme a me conservano e condividono lo stesso ricordo e pensiero tutte le persone che in questo arco di tempo hanno vissuto con noi l’esperienza amministrativa del nostro Comune.
Un’autorevolezza che derivava da quella competenza e capacità di guardare lontano che avevi maturato sul campo, in particolare nella concretezza dell’esperienza sindacale all’interno della fabbrica della Sanpellegrino Spa e nella Cisl di Bergamo.
Penso, caro Gigi, alle tappe più significative del nostro percorso amministrativo: alle numerose attività e servizi attivati come Assessore ai Servizi Sociali (ricordo tra le altre la nascita nel 1998 del Gruppo Anteas grazie alla tua amicizia con Enrico e ai tuoi rapporti con i responsabili della Cisl di Bergamo), penso agli innumerevoli gesti di solidarietà dei quali sei stato capace nei riguardi delle persone più fragili e in difficoltà che in tante occasioni ci avevano meravigliato e stupito facendoci sentire piccoli (le visite al carcere, negli ospedali agli anziani più soli, l’incontro con i disabili, le attenzioni e gli sforzi per tentare di dare una mano alle persone senza lavoro).
In quegli anni, anche la scelta, insieme con Federica, dell’adozione di Claudia e Alessandro nuovi straordinari segni e gesti della tua straordinaria sensibilità e qualità umana.
I cinque anni da Sindaco con la firma in Regione dell’Accordo di Programma per il rilancio turistico della nostra cittadina che eravamo riusciti con grande fatica a costruire insieme e i cinque anni successivi come Vicesindaco e Assessore al Turismo: dieci anni splendidi che ricordo con nostalgia e rimpianto, nei quali abbiamo vissuto e condiviso quotidianamente scelte importanti e delicate, sempre accompagnate dall’alternarsi di preoccupazioni e speranze per il futuro della nostra cittadina.
Sei stato in questi dieci anni il regista autorevole della nostra squadra di governo, quello che curava di più e meglio i rapporti tra di noi, che aveva il dono della visione lunga rispetto ai problemi da affrontare e che allo stesso tempo si prodigava concretamente in ogni tipo di situazione e attività. Come non ricordare gli undici anni nei quali hai effettuato, ogni giorno e fino alla notizia della malattia, come volontario del Gruppo Anteas, il trasporto alle Scuole dei ragazzi delle frazioni di Alino, Pradello, Piazzacava e Torre, oltre che garantito innumerevoli altri servizi come il trasporto di disabili e anziani che ne avevano necessità.
E speciale era in particolare anche il Tuo rapporto con questi ragazzi che Ti salutavano e chiamavano per nome con quella simpatia e allegria che era la dimostrazione più bella e più vera di quanto eri entrato in sintonia con loro; un rapporto che mi portava a pensare all’idea che vedessero in Te il loro “gigante buono” perché “gigante buono” lo eri in qualche modo anche per noi.
Un modo di fare particolare il Tuo che Ti faceva essere intransigente nelle cose in cui credevi e che contavano, ma al tempo stesso straordinariamente attento e sensibile nei rapporti con ciascuno di noi. Sei stato l’amico vero, quello che diceva sempre con schiettezza e se serviva anche con durezza, il suo pensiero, che consigliava e non aveva nessuna remora e timore nel dire “attento, guarda che stai sbagliando”, che non assecondava mai le cose solo per compiacere l’interlocutore o per convenienza od opportunità. Noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti bene, possiamo dire oggi che Ti siamo grati in particolare per questo, perché questo era il Tuo modo per dire a noi e a chi entrava in relazione con Te che le nostre sorti e quelle delle persone che Ti incontravano, Ti stavano a cuore e che ci volevi bene.
Nell’impegno amministrativo hai vissuto anche l’amarezza e la sofferenza, insieme ad alcuni di noi, di accuse ingiuste, rivelatesi infondate solo a distanza di tempo. Una sofferenza che Ti aveva ferito e rattristato nel profondo perché eri consapevole di aver fatto con onestà e fino in fondo soltanto il Tuo dovere di amministratore nell’esclusivo interesse della Tua comunità.
Ma sapevi anche che l’impegno politico è una forma esigente di carità che può nascere soltanto in un cuore che sa amare e che ha come unico desiderio quello di contribuire al miglioramento della condizione di vita delle persone delle quali ha la responsabilità e che, per questo obiettivo, deve essere disposto a pagare anche un prezzo personale.
Caro Gigi, credo di poter dire che per Te hanno avuto un significato e un valore preciso le parole di una persona autorevole che abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscere negli anni giovanili e che definiva così il senso dell’impegno politico: “ciò che oggi tiene il centro della scena e sembra dominarla è solo un impotente crepuscolo: far maturare dentro il disincanto la freschezza di nuovi e generosi fermenti, senza pretendere le luci del successo e senza temere l’ombra delle solitudine, questo è oggi il dovere di chi ancora crede nella politica come avventura civile”.
Hai vissuto proprio così: hai servito in modo umile e appassionato, senza ricercare mai le luci della ribalta e senza temere l’ombra della solitudine e della sofferenza. Proprio per questo possiamo affermare con orgoglio e con forza che salutiamo oggi una persona perbene che ci è stata amica e maestro di vita, un galantuomo che ha amato e servito con passione e generosità la sua comunità fino all’ultimo respiro (ci siamo sentiti meno di quindici giorni fa, la tua voce usciva a fatica ma abbiamo parlato ancora, perché così tu desideravi, per l’ultima volta dei problemi amministrativi del nostro Comune).
Caro Gigi, è la stessa gente che in questi giorni è venuta così numerosa per l’ultimo saluto e le innumerevoli testimonianze di stima per la Tua persona che ci sono state anche direttamente manifestate che ci fanno dire e riconoscere che “hai combattuto la buona battaglia, hai terminato la tua corsa, hai conservato la fede”. Adesso riposa e da lassù ricordaTi ancora di noi.
Ci stringiamo e siamo vicini con affetto a Federica, Claudia e Alessandro in questo momento di grande dolore certi che in altro modo il Tuo ricordo e il Tuo esempio potranno sostenerli e aiutarli a proseguire con serenità, coraggio e fiducia il loro cammino.
Allo stesso modo confidiamo che per noi e per la nostra comunità la Tua testimonianza e il Tuo esempio possano davvero alimentare e generare “quella freschezza di nuovi e generosi fermenti” della quale la nostra società e anche la nostra comunità hanno così bisogno e restare nel cuore e nelle menti di quei sanpellegrinesi che hanno conosciuto la Tua passione e dedizione per gli altri.
Grazie caro Gigi, per tutto quello che hai donato alla Tua famiglia, a noi e alla nostra cittadina.
San Pellegrino Ti ringrazia, San Pellegrino Ti saluta, San Pellegrino ricorderà la Tua testimonianza e la Tua umanità.
Vittorio Milesi Sindaco di San Pellegrino Terme