Breve storia del santo
San Pellegrino d’Auxerre
Il catalogo dei vescovi di Auxerre e le Gesta Pontificum Autissiodorensium, redatti tra l’873 e l’876, iscrivono Pellegrino al primo posto nella lista pontificale della diocesi, ma, allo stato attuale degli studi si pensa che egli fu soltanto “il primo evangelizzatore della città ed il pastore della prima comunità cristiana ancor prima della creazione della sede episcopale”. Si può accettare che Pellegrino predicò il Vangelo nel territorio di Auxerre, quindi nella Puisaye e che fu messo a morte in odio a Cristo durante un tumulto delle popolazioni rurali, già sotto gli imperatori cristiani.
Il corpo di Pellegrino, o almeno gran parte di esso, fu tolto dalla chiesa di Bouhy e trasferito nell’abbazia di S. Dionigi, con una traslazione che avrebbe avuto luogo nel secolo VII, o comunque prima del IX.
Il culto di Pellegrino è molto antico, poiché la prima basilica paleocristiana di Auxerre gli era dedicata; di essa ora rimangono solo le fondamenta e la cripta, incorporate in una chiesa protestante.
Nell’iconografia non porta l’abito episcopale, ma i miseri stracci del pellegrino in relazione al suo nome; suo attributo è un serpente, che forse simboleggia l’eresia, che egli estirpò dal territorio gallico.
Una sua statua appare nel portale nord della cattedrale d’Auxerre e, nell’interno della chiesa, è rappresentato nell’atto di predicare agli abitanti d’Auxerre e di rovesciare i falsi idoli, in una tela di Jean Restout (sec. XVIII).
In Italia il suo culto iniziò nel secolo IX, ai tempi di Leone III, che gli dedicò una chiesetta in Vaticano, accanto all’Ospedale dei Pellegrini. Anche a Viterbo esiste una chiesa romanica a lui dedicata, che fu rifatta interamente nel XIX.
(da “Biblioteca Sanctorum” vol. X, pag. 460)