Grotte del Sogno
Furono scoperte nel 1931 da Ermenegildo Zanchi, il «nonno degli abissi», come veniva soprannominato e, già l’anno successivo, nel 1932, esattamente 80 anni fa, aprirono alle visite del pubblico (furono le prime attrezzate in Lombardia).
Per ogni informazione è attivo il sito internet www.grottedelsogno.altervista.org
Già l’estate precedente il complesso carsico sopra la cittadina termale fu meta di visite (dopo una chiusura durata 30 anni) ma per pochi giorni, in attesa che, appunto, il Comune trovasse un’associazione o un gruppo disposto a prendersi in carico la gestione quotidiana.
Quell’associazione è stata individuata nel «Km28» di Antea: si tratta di un gruppo di giovani nato nel 2009 a servizio della frazione di San Pellegrino.
Nel corso della visita, dalla parte più bassa delle grotte risalendo lungo gli angusti e umidi cunicoli impreziositi da stalattiti e stalagmiti, si può anche vedere il passaggio da cui Zanchi riuscì a scoprire le grotte.
Il percorso, a differenza di un tempo, viene effettuato dal basso verso l’alto, in salita, per garantire più sicurezza.
«Questi luoghi sono ricchi di sogni e di cultura, sono la manifestazione delle meraviglie del creato di Dio», ha detto il parroco monsignor Giacomo Locatelli prima della benedizione.