Sussia

Monte

Ultima modifica 30 agosto 2023

Sussia, piccolo borgo montano di S. Pellegrino Terme, sito a quota 1000 mt., si raggiunge percorrendo, in circa un’ ora, una strada sterrata in fase di ultimazione, che segue il percorso dell’ex-mulattiera, partendo dalla località Vetta. Adagiato tra verdi pascoli e folti boschi su un ondulato altopiano, il piccolo borgo, ricco di storia, gode di una posizione invidiabile; necessita di interventi per recuperarlo dall’abbandono.

Giunti alla Vetta in auto, oppure, per chi vuol camminare, dopo aver percorso la mulattiera da S. Pellegrino, si prosegue lungo la strada agro-silvo-pastorale per Sussia. Sul cammino si incontra la Tribulina Madrera, dedicata alla Madonna delle Grazie.

La strada si inoltra quindi nel bosco fino ad arrivare ad un bivio, dove un tempo era situata la Tribulina Pappina, prendendo la destra si giunge a Sussia Bassa, con le località di Garbiöla, Brèn e Ca’ Sott, dove sorgono alcune cascine ristrutturate, adatte per trascorrervi il fine settimana immerse come sono nel verde e nel silenzio.

L’Associazione ‘Amici di Sussia’ si è prodigata per far arrivare quassù una strada agro-silvo-pastorale e per realizzare, in futuro, un bivacco-museo, dedicato ad Antonio Baroni, nei locali adiacenti alla chiesa sull’area dove sorgeva la Vecchia Scuola.

Arrivati alla ‘Pòssa’ e ‘Forcellina’, dallo spartiacque si gode un bel panorama: verso nord scende la Valle dei Ronchi che va a congiungersi con la Valle Garbiöla e sotto, verso sud, si scorge il cascinale della Foppa di Sussia con attorno campicelli coltivati.
Infine un ultimo strappo ci conduce allaChiesetta di San Michele.

Ca' Boffelli, Vettarola e il Ronco sullo sfondo

Salendo ecco la Chiesetta di Sussia, dedicata a San Michele. Da Sussia un sentiero si dirige verso nord, attraversa i prati passando per la Tesa per poi entrare nel bosco e proseguire in piano verso Vettarola e Ca’ Boffelli.

Se si imbocca invece il sentiero che sale, si arriva in una pineta fittissima dove, ormai ridotta a rudere, troviamo Ca’ Fontà o Pecoline. Ritornati nel prato, ecco la località Cà Pagliaroli, da dove provengono i ‘Paiaröi’, trasferitisi poi a S. Pellegrino. Leggermente più in alto sorge la cascina degli Spadì (Ca’ del Mogna), abitata un tempo dai migliori uccellatori della zona ( la famiglia ‘Spadì’. Proseguendo si passa dal territorio del Comune di S. Pellegrino Terme a quello di Brembilla con la zona dei famosi roccoli, Pizzo Cerro, Crosnello, Catremerio,…


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