Casinò Municipale

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Tempo libero
Simbolo dello Stile Liberty di San Pellegrino. Casa da gioco solo per 10 anni, sfoggia tantissime opere d’arte fra affreschi, lampadari, statue. Attualmente è sede del Centro Benessere QC TERME SAN PELLEGRINO TERME
Indirizzo Viale della Vittoria, 53, 24016 San Pellegrino Terme BG, Italia
Punti di contatto
Cap 24016
Modalità di accesso

Accesso al piano terra, presente una rampa per le persone con disabilità

Ulteriori Informazioni

Orario:
Ogni martedì e giovedì dalle ore 9:30 alle 11:30
È obbligatoria la prenotazione sul sito

Magnifico esempio di stile Liberty, il Casinò di San Pellegrino Terme sorge all’inizio del ventesimo secolo, tra il 1904 ed il 1906, e viene aperto nel luglio 1907. Costruito ad opera dell’architetto Romolo Squadrelli in prosecuzione dei porticati della Fonte Termale, presenta una facciata imponente e al tempo stesso leggiadra, ricca di stucchi, fregi e bassorilievi, opera dello scultore Paolo Croce.

La fantastica facciata, decorata con altorilievi in pietra artificiale, gruppi allegorici, mascheroni, elementi antropomorfi, busti umani, putti, motivi floreali in abbondanza e artistiche lanterne in ferro, si eleva con il grande pennone in ferro battuto del Mazzucotelli, sorretto da telamoni, simboli della fatica umana; alla base vi sono affrescati i cervi volanti che, come le farfalle, simboleggiano l’art-nouveau.

Il lavoro d’équipe, che vede lo Squadrelli collaborare con importanti artisti dell’epoca dà esiti felici anche all’interno dove, in un gioco allegorico di rimandi al luogo e alle proprietà delle sue acque, è sviluppato il tema della ‘joie de vivre’, negli affreschi del Malerba come nei rilievi del Bernasconi, nelle sculture del Vedani o nelle bellissime vetrate di Beltrami e Buffa o, infine, nell’arredo, interamente progettato da Eugenio Quarti.

Di particolare interesse è la facciata con le due alte torri che richiama il precedente Casinò di Montecarlo di Charles Garnier; la ricca componente decorativa con la sua forte carica simbolica comprende, fra l’altro, i portalampade e il pennone in ferro battuto di Alessandro Mazzucotelli, gli altorilievi ai lati della porta centrale in cemento trattato “a cotto” con scene bacchiche di Giulio Croce e il fregio dipinto con il motivo dei cervi volanti generalmente attribuito a Francesco Malerba.
Con le Terme ed il Grand Hotel, il Casinò dall’inizio del ‘900 contribuì a realizzare un efficace polo di attrazione per i numerosi e facoltosi ospiti, che a San Pellegrino potevano trovare grandi possibilità di svago e di divertimento. Era un mondo ‘fiabesco’, popolato da regine e principesse, ministri e diplomatici, personalità della finanza, dell’esercito, dell’arte e della cultura, provenienti da Roma, Parigi, Vienna, Berlino, Pietroburgo, Londra, Il Cairo.

Chiuso e riaperto a più riprese, nell’ambito di vari progetti, tesi, da un lato, alla disciplina del gioco d’azzardo e, dall’altro, alla valorizzazione delle stazioni termali e climatiche italiane, cessa definitivamente l’attività nel 1946.

 

Il magnifico edificio del Casinò costituisce ancor oggi una impareggiabile testimonianza per la fantasia compositiva del complesso, per l’eleganza dell’architettura e per le invenzioni delle decorazioni.

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